Monte Fae


Ulrich Mößlang Optik Heydenreich der  Tauchbrillenspezialist  und  zertifizierter Sport-Optiker  
     
Fernkampfwerke, Bunker, Infanteriestützpunkte, Stellungen und Festungen der Österreicher und Ex Forte der Italiener aus dem ersten Weltkrieg in den Alpen, Dolomiten, Verona, Venezien und Friaul.  Denkmäler in München, Bayern und dem Rest der Welt.

Uli Mößlang/Volker Jeschkeit


Fernkampfwerke, Bunker, Infanteriestützpunkte der Österreicher und Ex Forte der Italiener aus dem ersten Weltkrieg in den Alpen und Dolomiten 

Rückwärtiger Bereich des Fae’ 

Vom Kommando führt ein Armierungsweg in den rückwärtigen Bereich und zu einem grossen Flankenstützpunkt. Zuerst passiert Barackenlager, eine robuste Betonkasematte und den Anstich zu einer Kaverne. In der Zone gibt es auch Reste von Granatsplittern Kaliber 149 und 210 mm. Ganz offensichtlich Weitschüsse der italienischen Artillerie, da dieser Bereich absolut nicht einsehbar ist von der Feindseite.

 Dal comando una strada militare porta nella zona arretrata e in seguito a un caposaldo che proteggeva il fianco a destra del sottosettore. Prima ci sono numerosi resti di baracche, una casamatta robusta in calcestruzzo, l’inizio di uno scavo per una caverna. Inoltre ci sono schegge di granate italiane calibri 149 mm e 210 mm, indubbiamente tiri dell’ artiglieria andati troppo lontani visto che tutta la zona non e’ in vista dal fronte nemico.

Rückwärtiger Bereich des Fae’ 

Vom Kommando führt ein Armierungsweg in den rückwärtigen Bereich und zu einem grossen Flankenstützpunkt. Zuerst passiert Barackenlager, eine robuste Betonkasematte und den Anstich zu einer Kaverne. In der Zone gibt es auch Reste von Granatsplittern Kaliber 149 und 210 mm. Ganz offensichtlich Weitschüsse der italienischen Artillerie, da dieser Bereich absolut nicht einsehbar ist von der Feindseite. 

Dal comando una strada militare porta nella zona arretrata e in seguito a un caposaldo che proteggeva il fianco a destra del sottosettore. Prima ci sono numerosi resti di baracche, una casamatta robusta in calcestruzzo, l’inizio di uno scavo per una caverna. Inoltre ci sono schegge di granate italiane calibri 149 mm e 210 mm, indubbiamente tiri dell’ artiglieria andati troppo lontani visto che tutta la zona non e’ in vista dal fronte nemico.

Graben des Stützpunktes- trincea del caposaldo

Di fronte a una piccola batteria in caverna "molto speciale" ( cartella prossima) inizia il breve camminamento che porta alla trincea di difesa del caposaldo. La rteincea finisce in una posizione per due mitraglatrici e un' altra batteria in caverna "speciale" composta da un lancia mine pesante con osservatorio. Infatto la caverna del lanciamine e' molto profondo ed era coperto con un tetto inclinato che finiva prima e sopra dell' uscita della "cannoniera". La caverna ha proprio solo il posto per un lancia mine o bombarda, impossibile di collocare dentro un cannone, anche per che la cannoniera comincia in un' altezza da quasi 1,5 metri dal pavimento ed e'  alta quasi altri 2 metri, dalla cannoniera si poteva sparare da un minimo di 30 gradi di alzata fino a 85 gradil la sua grandezza in piana e' di circa 2 x2 metri, un piccolo corridoio collegava la postazione all' osservatorio. Credo che la posizione era per una bombarda ad aria compressa, perche 1917 in questo settore erano presenti anche truppe volontare dall' ucraina come mi ha scritto una persona da Kiev, riccordandosi che il suo nonno stava in trincea sopra un paese di nome Mori ( vicino a Rovereto) facendo parte di un plotone di volontari.Purtroppo i recuperanti hanno fatto saltare la posizione e anche l' ingresso alla batteria verso l' osservatorio e' quasi crollato. Hanno pulito la parte della trincea ma non hanno pulito la batteria in caverna, peccato! L' ultima foto scattata dall' esterno lascia appena identificare ancora il buco dell' osservatorio.Questa cartella solo foto del trinceramento! 

Genau gegenüber der Scharte einer wirklich speziellen kleinen Kavernenbatterie (nächste Datei) beginnt der kurze Verbindungsgraben zum Verteidigungsgraben des Stützpunktes, an dessen Ende sich eine Kopfstellung für 2 MG und einer weiteren kleinen "speziellen" Kavernenbatterie befindet. Diese Batterie bestand aus einer B-Stelle mit Verbindungsgang zu einer Minenwerferstellung in Kaverne. Diese Stellung hatte ein schräges Betondach , das genau über der Ausschussöfnnung des Werfers endete. Die Grundfläche der kavernierten Stellung ist circa 2x2 m gross ( also unmöglich für ein Geschütz), die Ausschussöffnung beginnt circa 1,5 m über dem Boden und endet am Dachrand, ist also nochmals circa 2 m hoch. Der dort installierte Minenwerfer konnte von circa 30 Grad bis 85 Grad Höhenwinkel justiert werden. Ich vermute , das dort drin ein Luftminenwerfer stand, in diesem Sektor waren 1917 auch Angehörige des ukrainischen Hilfskorps, wie mir jemand aus Kiew schrieb, sein Grossvater Angehöriger einer Minenwerfereinheit, sei über einem Dorf namens Mori ( bei Rovereto) damals in Stellung gewesen. Leider ist die Stellung von Rekuperanten gesprengt worden, auch der Eingang zur Batterie ist so gut wie verschüttet, man hat dort zwar alles gereinigt, aber nicht den Eingang zur Batterie freigelegt. das letzte Foto (von aussen fotografiert) lässt so eben noch den Ausguck des Beobachters erkennen.

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